American Horror Story & Scream Queens Wiki
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Suor Jude: Shelley ci è stata affidata dopo che gli è stata diagnosticata una malattia assurda secondo cui si comportava come una ninfa.
Lana Winters: Vuol dire che soffre di ninfomania?
Suor Jude: L'ennesima sciocchezza di quei ciarlatani. Quella ragazza è vittima della sua stessa lussuria. Non serve trovare nomi fantasiosi. La malattia mentale è la spiegazione del peccato che ultimamente va di moda!

Suor Jude a Lana Winters, riguardo la condizione di Shelley, in Benvenuti a Briarcliff

Sorella, ho tenuto un cetriolo in camera mia. Ma non perché avevo fame...

—Shelley a Suor Jude, in L'esorcismo

Shelley è uno dei principali personaggi ricorrenti della seconda stagione di American Horror Story, ed è interpretato dall'attrice Chloë Sevigny.

Nel 1964, Shelley era una paziente del manicomio di Briarcliff, all'interno del quale venne internata in seguito alla diagnosi per ninfomania. Ribellandosi al tentativo di stupro del dottor Arthur Arden e ridendo delle dimensioni del suo pene, l'uomo, per ripicca, le amputò le gambe, iniettandole poi sia la sifilide che la tubercolosi. Abbandonata presso una scuola della contea da Mary Eunice McKee, intenzionata ad insabbiare ed occultare i brutali esperimenti e gli omicidi condotti dal dottore nel suo laboratorio, Shelley morì poco dopo presso una struttura ospedaliera.

Biografia[]

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Shelley racconta della sua perversione.

Nel 1964, Sorella Mary Eunice accoglie la giornalista Lana Winters presso Briarcliff Manor, avvisandola sulla natura violenta di Pepper, una paziente della struttura che si era avvicinata a lei per giocare. Dimenticandosi di bussare, entra nell'ufficio di Suor Jude mentre questa è intenta a punire una paziente rasandole a zero la testa, lasciando la giornalista ad assistere all'intera scena. Suddetta paziente è proprio Shelley, punita dalla suora per i suoi pensieri impuri.[1]

Shelley tenta di sedurre il dottor Arthur Arden dopo averlo visto tornare a Briarcliff in compagnia di suor Mary Eunice, che lei soprannomina "Nostra Signora della Perpetua Verginità", ma Arden respinge le sue attenzioni e la allontana dandole della "puttana". [2]

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Shelley e Grace organizzano la loro fuga.

Durante la proiezione del film della sera, Shelley, Lana, Grace e Kit cercano nuovamente di scappare. Mentre Shelley distrae un inserviente sfruttando le sue forme; Grace, Kit e Lana riescono ad uscire dal manicomio, spingendosi fino alla strada principale. Ma giunti fino nella foresta le creature deformi allevate dal dottor Arden li costringono a rientrare nel manicomio. Mentre fuggono, si imbattono nei resti della paziente messicana uccisa da suor Mary Eunice. Quando suor Mary Eunice avvisa suor Jude circa la sparizione di alcuni pazienti, quest'ultima, ferma immediatamente il film ordinando a tutti di tornare nelle loro stanze. Lana, Kit e Grace vengono ritrovati ciascuno nelle loro stanze durante i controlli e questo porta la suora a credere che, i pazienti scappati siano la ninfomane, la messicana e la testa a punta.

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Shelley, 1964.

Shelley tenta di scappare ma viene catturata dal dott. Arden, che la porta segretamente nel suo laboratorio. Una volta chiusa la porta alle sue spalle, il dottor Arden si slaccia i pantaloni, cercando di abusare di lei. Shelley cerca di ribellarsi, di lottare, per poi iniziare a ridere nel vedere le dimensioni del pene del dottor Arden. L'uomo, che non reagisce bene alla sua derisione, la colpisce violentemente alla testa, facendole perdere i sensi. Mentre è incosciente, il dottor Arden la lega sul tavolo operatorio. Poco più tardi, Shelley si risveglia e rimane inorridita nello scoprire che il Dott. Arden le ha amputato chirurgicamente entrambe le gambe per impedirle di fuggire.[3]

L'assenza e l'inspiegabile scomparsa di Shelley non passano inosservate, portando lo staff di Briarcliff a credere che la ragazza sia riuscita effettivamente a fuggire. All'insaputa di tutti però, Arden tiene Shelley prigioniera, conducendo aberranti esperimenti sul suo corpo inerme. Il dottore le sta inoltre iniettando una sostanza che ne altera gravemente l'aspetto fisico, provocando la comparsa di bolle purulente e rossori in tutto il corpo, mutandone sensibilmente i connotati e l'aspetto fisico. Quando una donna, che afferma di essere Anna Frank, si introduce presso Briarcliff per prendersi la sua vendetta contro il dottor Ardern, in realtà un fuggitivo nazista, ritrova il corpo di Shelley segregato all'interno di un armadio. Poiché le sono state amputate le gambe, Shelley è costretta a strisciare sul pavimento, implorando la donna di ucciderla e porre fine al suo tormento.[4]

Per impedire che i mostruosi esperimenti del dottore vengano scoperti dalla polizia, Mary Eunice trascina Shelley nella foresta, dove occulta il suo corpo, per poi abbandonarla di fronte di fronte a una scuola elementare del quartiere. Talmente sfigurata, nonostante stesse cercando soltanto aiuto, Shelley spaventa a morte tutti i bambini, che la definiscono come "mostro".[5]

Monsignor Howard viene convocato presso un ospedale di provincia per concedere l'estrema unzione ad una paziente sfigurata, con sintomi di tubercolosi. Quando entra nella stanza dove è ricoverata, Timothy riconosce che la donna in questione non è altri che Shelley, una paziente di Briarcliff, mutilata e sfigurata come conseguenza degli esperimenti scientifici del dottor Arden. Per nascondere ogni maltrattamento o abuso avvenuto nel manicomio sulla sua persona, l'uomo la uccide. Una volta tornato a Briarcliff, è più che determinato a capire cosa Arden stia combinando nel suo laboratorio e fermarlo, pizzicandolo all'opera con un nuovo paziente della struttura, Spivey.[6]

Appare in (7/13)[]

Seconda Stagione (7/13)


Note[]

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