American Horror Story & Scream Queens Wiki
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Oh, tesoro. Io non avrò alcuna pietà nei tuoi confronti!!!

—Susan Atkins, in Charles (Manson) al potere

Susan Atkins, il cui vero nome è Susan Denise Atkins, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Sadie Mae Glutz, nata a San Gabriel, il 7 maggio 1948 e morta a Chowchilla, il 24 settembre 2009, è uno dei principali personaggi ricorrenti della settima stagione di American Horror Story, ed è interpretato dall'attrice Sarah Paulson.

Storicamente, Susan era una nota criminale, membro "centrale" all'interno della "famiglia" Manson. Charles Manson era uno dei più noti criminali statunitensi, noto per essere il mandante di due omicidi. Il primo, ai danni di Sharon Tate e di quattro suoi amici, e il secondo, ai danni di Leno LaBianca e della moglie. Gli omicidi attribuiti a Charles Manson però, furono tutti quanti compiuti da quattro componenti della sua "famiglia": Susan Atkins, Linda Kasabian, Patricia Krenwinkel e Tex Watson. Linda Kasabian, fu la donna che tradì Manson, portando al suo arresto e a quello dei suoi compagni.

Biografia[]

Nel 2017, le idee estremiste di Kai Anderson divennero argomento centrale di molte riviste e telegiornali locali che lo dipingevano come un "troglodita assassino", incitando una forte opposizione nei suoi confronti. La questione, alimentata dal senatore Jackson, scatenò l'ira di Kai. La stessa sera, Kai raccontò a Gary e al suo esercito di fedeli, un esempio di grande virilità: la storia di Charles Manson e dei suoi omicidi compiuti in nome del potere. Questi però, vennero in realtà uccisi dai membri della "famiglia Manson" tali Susan Atkins, Linda Kasabian, Patricia Krenwinkel e Tex Watson.

Manson costrinse la signorina Kasabian ad accompagnare con la sua macchina altri tre membri della famiglia, Charles "Tex" Watson, Susan Atkins e Patricia Krenwinkel, alla residenza del regista Roman Polański e di sua moglie Sharon Tate, per ucciderli. Mentre i tre uccidevano Jay Sebring, Wojciech Frikowsky, Abigal Folger, e la moglie di Polanski, Sharon Tate, Kasabian rimase in macchina ad aspettarli. Avvicinandosi alla casa, intenzionata a fermare tutta quella sofferenza, Kasabian incontrò Frykowski, ancora miracolosamente vivo, mentre questo era intenzionato a scappare. L'uomo aveva la faccia coperta di sangue e si reggeva in piedi a fatica. Prima che Kasabian potesse fare qualcosa però, Watson lo accoltellò ripetutamente, colpendole in fine alla testa con l'impugnatura di una pistola. La Kasabian rimase inchiodata di fronte al prato, con un'espressione inorridita, mentre i suoi compagni terminavano l'omicidio.

Sotto shock, corse verso la macchina, e se ne andò. Abbandonata la "famiglia" Manson, Kasabian divenne la testimone chiave dell'accusa nel processo per gli omicidi Tate-LaBianca, nei confronti di Manson e dei suoi seguaci.[1]

Appare in (1/11)[]

Settima Stagione (1/11)


Note[]

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